Chiara Madaro
“Il tempo atmosferico non è solo un problema
ambientale, è un importante fattore economico – nota in una testimonianza
al Congresso degli Stati Uniti del 1998, l'ex segretario al commercio William
Daley - almeno 1 trilione di $ della nostra economia è sensibile alle
intemperie”[1].
Una
valutazione che si mantiene costante nei decenni. In tempi più vicini a noi il
Dr. Blake Bextine, Program Manager di Insect Allies, un programma di ricerca
DARPA dice: “La sicurezza nazionale può essere rapidamente messa a repentaglio
da minacce naturali al sistema delle colture, inclusi agenti patogeni, siccità,
inondazioni e gelo, ma soprattutto dalle minacce introdotte da attori statali o
non statali”[2].
E’ per
questo che negli anni 80 si è pensato di capitalizzare le conoscenze
scientifiche riguardanti i sistemi di modificazione del clima allo scopo di raggiungere
entro il 2025 la così detta ‘full
spectrum dominance’[3]
e sconfiggere o reprimere gli avversari ‘owning
the weather’, governando il tempo atmosferico[4]. Fondamentale
il supporto di istituzioni filantropiche e finanziarie. Secondo il sociologo
Steve Fuller[5]
l’abbraccio militare-industriale di cui la Fondazione Rockefeller e DARPA
costituiscono esempi di riferimento, hanno anche dato prova di una straordinaria
capacità di lavorare secondo una logica interdisciplinare. Lo studioso parla a
tal proposito di ‘tripla elica’ nella produzione di conoscenza scaturita da
quello che già il presidente Eisenhower chiama il complesso
militare-industriale. Una produzione ‘creativamente distruttiva’ capace di
inibire la libertà della produzione accademica. La scoperta, diventa solo la
versione high-tech dell’anamnesi di Platone, dove l’esito di una
sperimentazione ricorda quanto già implicitamente sappiamo: un vero e proprio
intenzionale attacco al metodo di ricerca accademico[6].
Il
potenziale militare della modificazione artificiale del clima in quanto
moltiplicatore delle forze necessarie al raggiungimento di un obiettivo
militare è riconosciuto e dibattuto dagli anni 50: il presidente del comitato
consultivo per il controllo sul clima parlò esplicitamente di queste tecniche, già
in quegli anni, come maggiormente efficaci rispetto alla bomba atomica.
Convinzioni
che si accompagnarono con i dubbi di quanti sollevavano controversie rispetto
al tema della modificazione deliberata del clima. Il dibattito sfocia nel 1977
con una risoluzione adottata dalle Nazioni Unite e orientata alla proibizione
dell’uso di tecniche di modificazione del clima a scopi ostili. Ma in piena guerra fredda la ‘Convention on
the Prohibition of Military or Any Other Hostile Use of Environmental Modification
Technique (ENMOD)’, nulla poteva contro il potenziale mostrato delle tecnologie
a disposizione. Per questo gli ambienti militari postulano la creazione entro
il 2025 di scenari tali che la manipolazione del clima fosse perfino
desiderabile invertendo, pertanto, la tendenza culturale e le sensibilità della
pubblica opinione e seguendo una precisa tabella di marcia grazie al sostegno e
al protagonismo dei settori finanziari e privati[7] più
all’avanguardia.
“Da
adesso al 2005 – si legge in un documento militare del 96 – i progressi
tecnologici nella meteorologia e nella richiesta di informazioni meteo sempre
più precise da parte del business globale condurrà ad indentificare e
parametrare con successo le variabili più importanti che influiscono su clima
(…) le perdite massive di vite e proprietà associate ai disastri naturali
meteorologici sarà progressivamente sempre più inaccettabile” e dunque davanti
a queste pressioni, i governi e le organizzazioni internazionali dovranno
essere in grado di capitalizzare i progressi tecnologici. L’urgenza di ottenere
benefici sarà, secondo le previsioni, di stimolo a leggi e trattati. Ovvie le
implicazioni militari rispetto alla soppressione o intensificazione artificiale
di eventi atmosferici. In casi estremi si pensava che sarebbe stato possibile
modificare gli schemi meteo naturali portando la mano umana a determinare
eventi su mesoscale, porzioni di terra sempre più vaste, e coprendo tempi di
settimane o mesi, praticamente stagioni intere, compromettendo gravemente
raccolti e produzioni. La natura ‘caotica’, non del tutto prevedibile, delle
manifestazioni climatiche, costituiva, tuttavia, la sfida da governare. Per
farlo si avvertiva la necessità di conoscere e gestire una mole di dati di
varia natura in tutto il globo[8].
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Trilioni di dati ambientali da inserire in data base e processare allo scopo di ottenere servizi di previsione il più possibile precisi e realistici. La conoscenza dei punti sensibili del nemico, i progressi nelle scienze del caos, la capacità di modellare sistemi complessi non lineari, nella visione militare degli anni 90, avrebbero costituito gli sforzi necessari durante i successivi 20 anni (arrivando ad oggi) in un campo i cui limiti sono determinati solo dall’immaginazione.
Certamente, rammenta il documento su ‘owning
the weather’, i trattati internazionali hanno limitato i margini di manovra
di operazioni condotte ad ampio raggio e
dagli effetti durevoli e severi, ma la scienza ha fornito degli escamotage. Ad
esempio è stato notato il potenziale di assorbimento della polvere di carbone in
atmosfera, capace di provocare grandi quantità di calore (l’energia solare è
attratta da terreni o superfici molto scure). “Esattamente come una superficie
nera assorbe facilmente l’energia solare e conseguentemente irradia il calore
durante un giorno soleggiato, il carbonio nero altrettanto rapidamente assorbe
l’energia solare. Quando viene dispersa in forme microscopiche o ‘polveri’ o
nell’aria al di sopra di un importante corpo d’acqua – si legge - il carbonio
diventa bollente e riscalda l’aria
circostante, aumentando in tal modo il livello di evaporazione del corpo
d’acqua sottostante. Una volta che l’aria si riscalda, le sue particelle
saliranno e il vapore acqueo in esse contenuto, si condenserà fino a formare
delle nuvole. Con il tempo le goccioline contenute nelle nuvole diventeranno
più grandi in rapporto alla maggiore condensazione del vapore. A questo punto
diventeranno troppo grandi e pesanti per rimanere sospese e cadranno sotto
forma di pioggia o altri tipi di precipitazioni”. Esperimenti che possono
riuscire in particolare in aree costiere o aree interne che dispongono di
grandi corpi d’acqua. In effetti è lo schema che abbiamo visto realizzarsi con
gli incendi devastanti che, a distanza di un mese l’uno dall’altro, lo scorso
anno hanno devastato le foreste russe, sudamericane, africane, europee,
asiatiche, fermati da solo da acquazzoni improvvisi, dato che in nessuno di
questi casi sono stati usati canadair.
Le
tecnologie e le sostanze chimiche a disposizione possono inoltre creare o
disperdere nebbie talmente fitte da non consentire la visuale attraverso l’uso
di microonde, laser e altre tecnologie radianti. Anche le tempeste hanno una
forza distruttiva importante. Si calcola che una tempesta tropicale generi
energia pari ad una bomba ad idrogeno da 10mila megatoni e provochi danni
incalcolabili. Nel 92 l’uragano Andrew in Florida ha provocato l’evacuazione di
mezzi militari, tra l’altro, e prodotto danni per 15.5 miliardi di dollari.
Ulteriori esperimenti riguardano la modificazione della ionosfera, capace di
avere una influenza dirompente sulle comunicazioni. In Brasile già negli anni
80 sono state eseguite ‘iniezioni’ chimiche in atmosfera ma esistono precedenti
già negli anni 70 ad opera dei sovietici, molto più avanzati nella R&S militare.
In particolare si distaccano le ricerche sugli specchi ionosferici di A.V.
Gurevich che consentono di irradiare con un alto grado di precisione le
radiazioni elettromagnetiche.
Questo
tipo di radiazioni hanno il vantaggio di essere difficilmente distinguibili da
quelle naturali e quindi non sono immediatamente percepite come un attacco ma
possono rendere l’ambiente della ionosfera[9] inospitale
per satelliti e altre strutture in uso nello spazio.
La possibilità di creare effetti atmosferici artificiali indipendentemente dalle condizioni preesistenti è anche inteso come un utile diversivo capace di far prendere decisioni errate all’avversario: la percezione rispetto ai valori dei parametri e delle immagini potrebbe differire dalla realtà.
Questa differenza nella percezione, secondo le previsioni, porterebbe ‘l’utilizzatore finale’ a prendere decisioni operative erronee. Un aiuto arriva anche dalle nanotecnologie: “Una nuvola o varie nuvole di microscopiche particelle, tutte comunicanti tra loro e con un più ampio sistema di controllo possono fornire una capacità spaventosa. Interconnesse, galleggianti in atmosfera e con una capacità di navigazione in tre dimensioni, queste nuvole possono essere disegnate allo scopo di ottenere una vasta gamma di proprietà”.
Per la gestione di queste nuvole si usano tecniche
applicate alla machine learning[10]
capaci di realizzare pattern di connettività come tra i neuroni disponendoli in
una ‘rete neurale convoluzionale’, e che possono avere applicazioni nel
riconoscimento di immagini, ad esempio. Il potenziale rispetto alle operazioni
psicologiche è molto importante e i costi di produzione relativamente bassi.
E’
possibile, a questo punto, affermare che la creazione di Convenzioni e accordi
internazionali altro non è stato se non una dichiarazione di intenti e che,
certo, non ha fermato la ricerca presso potenze geopolitiche dove il sistema è
meno trasparente e la democrazia partecipata è vissuta come un intralcio. La
Russia ma in particolare la Cina possiedono tecnologie e risorse capaci di
provocare cambiamenti su larga scala. La Cina, secondo alcune analisi, non ha mai fatto trapelare lo svolgimento di
esperimenti ad ampio raggio, ma oggi fa sapere di essere in grado di competere
e magari superare la capacità occidentale. In passato (2008) sono state indotte
modificazioni del clima in modo da garantire giornate senza pioggia su Beijing
durante le Olimpiadi di Pechino e in seguito con lo Sky River Project sono
state usate queste tecnologie allo scopo di aumentare le risorse idriche nel
Paese. Un sistema che viene monitorato attraverso un sistema di satelliti meteorologici integrato alla disseminazione
di particelle di ioduro di argento propagate da aerei o da artiglieria
terrestre. Un progetto che, secondo le attese, si estende per 620mila miglia
quadrate producendo fino a 10 miliardi di metri cubi di pioggia all’anno: il 7%
del consumo annuale in Cina[11].
Ma si tratta di tecnologie intese a definire nuove forme di conflitto[12].
Secondo la Strategia sulla sicurezza nazionale statunitense 2018, dopo la fase
dell’11 settembre, il disordine globale non è più caratterizzato dalla minaccia
del terrorismo ma da conflitti di lungo corso strategici con altri Stati. In
particolare la Cina sfida gli Stati Uniti dalla regione indo-pacifica e dal Mar
Cinese Meridionale dove gli atolli naturali sono stati trasformati in avamposti
militari. Il progetto cinese di dominio globale si basa sui progressi raggiunti
nel campo dell’intelligenza artificiale, delle armi ipersoniche[13],
su un fornito arsenale nucleare e sul volo spaziale.
Così le
strategie della guerra perenne e la modificazione del clima hanno finito per
diventare parte delle politiche per la sicurezza nazionale ad ogni livello[14]:
dalle operazioni unilaterali alle operazioni NATO, dalle cooperazioni in seno
alle Nazioni Unite, alla partecipazione a coalizioni portando guerra e conflitti
su piani senza precedenti. Ma il progresso nel campo delle scienze e delle
previsioni meteo è condotto nell’ottica della cooperazione internazionale e, a
sua volta, la cooperazione internazionale nella scienza meteorologica è
considerata un'opportunità unica per promuovere lo sviluppo sostenibile. Così la
Scienza opera contemporaneamente e parallelamente favorendo relazioni
pericolose. Il World Weather Research Program (WWRP), ad esempio, è il
programma internazionale dell'OMM per il progresso e la promozione delle
attività di ricerca sul tempo, le sue previsioni e il suo impatto sulla
società.
Così, se
l’uso integrato e avanzato di 5 aree riguardanti le tecniche di modellazione
non lineare, capacità computazionali, trasmissione e raccolta di dati, una rete
globale di sensori, tecniche di intervento sul clima, hanno costituito la sfida
per mantenere il passo con la Cina, le collaborazioni scientifiche transnazionali
hanno inevitabilmente trasferito know how strategico, per cui oggi anche il gigante rosso-oro appare capace
di modificare aree vastissime, dall’estensione pari ad una volta e mezzo
l’India[17]
e mantenendo salde le attenzioni dei maghi della finanza[18].
Infatti
le forti e prolungate ondate di calore così come lo scioglimento dei ghiacciai,
hanno certamente un impatto significativo sugli affari, per cui sono state
create delle agenzie in grado di superare i danni procurati dai cambiamenti
climatici trasformando gli eventi climatici in prodotti su cui fare accordi futures e derivati.
Ed è
stato alla fine degli anni 90 che si iniziò a pensare ad indicizzare il tempo
atmosferico, ‘impacchettarlo’ e scambiarlo come fosse una merce. Nel 97 è stato
compiuto il primo trading di derivati meteo over-the-counter (OTC), in luoghi
virtuali in cui acquirente e venditore negoziano un titolo. Sono trattative
riservate condotte in mercati non regolamentati, quindi fuori borsa, e questo
permette agli attori in gioco di stringere accordi molto rapidamente e senza
che il prezzo di vendita, la merce venduta o l’operazione stessa, vengano resi
pubblici.
Al
contrario dell’assicurazione meteo che copre eventi ad alto rischio e bassa
probabilità (uragani o incendi), i derivati meteo coprono eventi a basso
rischio e alta probabilità.
Se
un’azienda agricola o energetica pensa che la prossima invernata sarà mediamente
più calda di 5°C rispetto alla media, (quindi un evento a basso rischio ma alta
probabilità) e questo potrà danneggiare i propri guadagni, potrà decidere di
usare un derivato meteo.
Nel
1999, sono stati introdotti anche i futures
sul meteo. Questi vengono negoziati in borsa al Chicago Mercantile Exchange
(CME), sono standardizzati e pubblici, secondo un meccanismo di trasparenza dei
prezzi.
Per
questo tipo di accordo sono stati creati indici specifici sulla base di
temperature medie mensili e stagionali in 15 città statunitensi e 5 europee.
Sono contratti giuridicamente vincolanti tra le due parti e vanno regolati in
contanti. Negli Stati Uniti, il valore dell’indice mensile o stagionale viene
determinato dall’Earth Satellite Corp o EarthSat, una società operante a
livello internazionale orientata a fornire informazioni geografiche.
Sono
interessati a partecipare a questo ‘gioco di società’ soprattutto i servizi
pubblici e le compagnie assicurative in quanto costi e ricavi spesso dipendono
da mutamenti climatici improvvisi e devastanti[19] ma la
maggior parte dei contratti ha riguardato storicamente corporazioni del settore
energetico.
Da un
punto di vista finanziario, le forti siccità possono provocare importanti
perdite nella produttività agricola ma anche inverni miti possono costituire un
problema in quanto riducono i margini di profitto delle società che offrono
servizi finanziari relativamente alle materie prime agricole, ad esempio.
Inoltre inverni non particolarmente freddi o prolungati provocano un eccesso di
petrolio e gas rimanente nei depositi delle compagnie in quanto i consumi
domestici saranno inferiori. Le estati fredde, invece, determineranno una crisi
nel settore turistico e alberghiero ma, anche qui, minori consumi energetici.
Applicare
aggiustamenti sui prezzi, non sarà, comunque, sufficiente a colmare le perdite.
E, d’altra parte, le assicurazioni entrano con i risarcimenti solo in caso di
eventi catastrofici e acuti come terremoti o cicloni.
Per
ammortizzare questi rischi, sempre più aziende ricorrono ai derivati
meteorologici, in crescita del 20% solo tra il 2010 e il 2011 rispetto all’anno
precedente. Il bilancio 2015 stima un giro d’affari pari a 90 milioni di Euro[20]:
maggiori i danni, maggiori i profitti. Secondo il US National Center for
Environmental Information, solo i primi mesi del 2017 hanno prodotto 15
disastri meteo e climatici solo negli Stati Uniti e ognuno ha realizzato danni
superiori al miliardo di $. Roghi, uragani, gelate, tornado. Sono tra le
maggiori cause di perdite economiche[21].
Ma per
chi specula in derivati sono manna dal cielo. Si chiamano così in quanto
derivano il proprio valore dalle oscillazioni del prezzo di un’attività
sottostante. In pratica si effettua un pagamento a società che si assumono
rischi finanziari al posto delle aziende. Le società che si assumono il rischio
pagano all’acquirente del derivato un importo prestabilito che corrisponde alla
perdita o all’aumento dei costi causato da meteo instabile.
A
livello globale i contratti derivati dal prodotto ‘meteo’ possono essere
molteplici: si va dai prodotti agricoli, al settore energetico, a quello dei
metalli per arrivare alle attività finanziarie riguardanti gli indici azionari
e i tassi di interesse.
Attraverso
questi contratti, i produttori di beni agricoli, metalli o energia ma anche chi
investe nei mercati finanziari, possono gestire con maggior sicurezza il
rischio.
I contratti più comuni sono gli Heating and Cooling Degree Day, HDD e CDD, ovvero giorni dei gradi di riscaldamento e raffreddamento del clima. Il pagamento o payoff di questi contratti avviene calcolando la differenza tra le temperature giornaliere rispetto a 18°C in Europa e a 65°F negli States. Questa temperatura, che rappresenta lo Zenith, è stata scelta in quanto, secondo il settore energetico, al di sotto o al di sopra di essa, nelle case si è più o meno propensi ad usare dispositivi per il raffrescamento o il riscaldamento degli ambienti. In pratica, chi acquista un contratto HDD o CDD, guadagna quando la differenza della temperature cumulativa risulta essere rispettivamente inferiore o superiore rispetto ad un livello concordato. Ad esempio, abbiamo detto che, negli Stati Uniti, i valori si calcolano in gradi Fareneith. Il valore HDD della temperatura media di un giorno deve essere inferiore a 65°F. Ma se, ad esempio, in quel giorno si verifica che le temperature scendano a 40°F, questo, comporterebbe un valore acquisito di 25 (65-40). Ma se le temperature superano in 65°F, il valore di HDD è nullo e questo perché non è necessario accendere il riscaldamento.
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E
quindi, con la stessa logica invertita, un valore CDD è pari al numero di gradi
in cui una temperatura giornaliera media supera i 65°F. Con 80°F il valore del
CDD è 15 perché 80-65=15. Se la temperatura fosse inferiore a 65°F, il valore
di CDD sarebbe nullo perché non ci sarebbe bisogno dell’aria condizionata. Come
si vede, la logica delle regole del gioco, riguarda direttamente il settore
energetico e dei consumi.
E’
possibile realizzare un calcolo anche nell’arco di in un mese, sommando i
valori degli HDD registrati. Ad esempio, se si ragiona sul mese di novembre e i
valori di HDD che si verificano a novembre sono 25,15, 20,
25,18,22,20,19,21,23, il valore di HDD del mese, tutto sommando è pari a 208.
Un
contratto future si determina
moltiplicando il valore mensile di HDD o CDD per 20$. Quindi, stando
all’esempio precedentemente esplicato, 208x20$=4.160$.
Attualmente i maggiori giocatori sono compagnie operanti nel settore energetico ma si sta diffondendo anche in altri settori profittevoli e delicati, come quello agricolo. Si calcola che, solo nel 2003 si sia registrata un’impennata del volume degli scambi rispetto all’anno precedente per un valore di 1,6MLD$[22].
Il
complesso militare industriale coinvolge d’altra parte anche la multinazionale
Monsanto, specialista nella produzione di agrotossici e nella produzione di
sementi modificate geneticamente (Gates, già citato in quanto garantisce con
Microsoft una rete operativa a società appaltate nel campo militare, è socio
azionario di Monsanto). Monsanto il 2 ottobre 2013 ha acquisito Climate Corp
per 930 milioni di $[24].
Climate Corp è una società fondata nel 2006 da informatici e analisti
provenienti da Google e che nasce con il proposito di vendere polizze
assicurative. “E’ la distribuzione probabilistica delle cose che potrebbero
accadere che ci permette di comprendere quale prezzo addebitare per
l’assicurazione che stiamo vendendo”, dice David Friedberg, CEO di The Climate
Corporation[25].
L’obiettivo dichiarato consiste nel vendere più dati e servizi agli
agricoltori. Il sistema funziona in modo che i clienti possano accedere al sito
descrivendo per quali temperature o eventi climatici desiderino maggiore
protezione. Il programma è in grado anche di rilevare l’esatta posizione
dell’utente. Informazioni strategiche importantissime. Conoscere le criticità
molteplici nei vari settori produttivi e in ogni angolo del mondo, è,
potenzialmente, una miniera infinita di fonti di profitto. Il settore delle
tecnologie agricole smuove cifre paragonabili a quelle della biotecnologia, del
settore farmaceutico, delle comunicazioni.
Non in
pochi hanno, quindi, iniziato a riflettere sull’ipotesi che davvero il meteo
possa influire su Wall Street. Se l’è chiesto la Case Western Reserve
University a Cleveland nel 2014 con uno studio intitolato "Weather-Induced
Mood, Institutional Investors, and Stock Returns", concludendo che nei
giorni nuvolosi si verificavano dei sovrapprezzi. La particolare branca della
Finanza Comportamentale, ad esempio, nota che nei giorni nuvolosi si rallenta
la capacità decisionale delle persone e quindi, in effetti, il clima può
alterare i movimenti di Wall Street. Tuttavia studi precedenti (le indagini
sono iniziate per la prima volta negli anni 80, arrivavano, invece, a
conclusioni di segno contrario. La motivazione consisteva nell’osservazione
secondo cui, diversamente dai test fisici, dove le variabili possono essere
isolate, sul meteo non è possibile replicare la medesima misurabilità e
predittività: nessuno può controllare l’ecosistema in quanto le variabili sono
estremamente complesse e numerose. Dunque, secondo queste analisi, non è
possibile lavorare seriamente su un rapporto di causalità tra finanza ed
ecosistema. Il massimo della concessione in merito al fatto che clima e finanza
possano essere collegati, veniva attribuito alla constatazione secondo cui mal
tempo o eventi climatici avversi possano interrompere rapporti aziendali,
trasporti ecc..
Dunque,
per la maggior parte dei ‘giocatori’ scommettere sul meteo costituirebbe un
vero e proprio azzardo: il settore degli investimenti finanziari, infatti,
attraverso la psicologia finanziaria, parla lo stesso linguaggio delle
dipendenze e, quanto agli investitori, i comportamenti sono i medesimi di chi
cade nella spirale del gioco d’azzardo: feedback positivo o negativo,
pregiudizio, comportamento irrazionale, sono alla base del comportamentismo
finanziario. Un gioco che si alimenta con il gusto del rischio. Un gioco in cui
c’è chi gioca su tutti i tavoli.
E.L.
Rothschild è un ufficio di investimento della famiglia Rothschild. Fondato nel
2003 da Sir Evelyn e Lynn Forester de Rotschild, la compagnia, tradizionalmente
legata al settore bancario, attualmente investe nel campo dei media, settore
benessere, infrastrutture, aste immobiliari, beni di consumo, agricoltura e
vanta stabilimenti quasi in ogni continente: Regno Unito, Stati Uniti, Europa,
Africa e India[26]
sotto la bandiera del Capitalismo Inclusivo.
Nel 2011
la famiglia Rothschild ha acquisito una partecipazione al 70% in Weather
Central[27],
una società privata, principale fornitore mondiale di servizi di grafica e dati
meteo interattivi creati per la TV, il web e la mobilità[28]. Tra gli
acquirenti dei servizi forniti figurano assicuratori, commercianti di materie
prime, società energetiche e a chi gestisce i ‘mercati emergenti’, come la
Cina, che tratta i dati meteo come fossero segreti di stato militari[29]. I dettagli finanziari sull’accordo non sono
stati resi pubblici ma, secondo il Financial Times, l’accordo arriva tre anni
dopo che Weather Channel è stata acquistata per 3,2 MLD$ da Bain Capital,
Blackstone e NBC Universal, tra le più quotate agenzie finanziarie esistenti al
mondo. Un investimento su cui Lady Rothschild in persona ripone grande fiducia
davanti all’evidenza dei danni causati da manifestazioni climatiche estreme: ‘Quali
che siano le politiche in merito alle cause, è chiaro che il tempo atmosferico
sta diventando un fattore sempre più importante per le materie prime, per le
aziende e per gli individui”[30].
Per
alcuni, una commistione pubblico/privato impropria, oltre che dannosa e che si
perpetua in un saldo abbraccio dagli anni 70. Critico Miles Parker, ex vice
consigliere capo scientifico del Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e
gli affari rurali (Defra), Visiting Research Fellow presso il Center for
Science and Policy dell’Università di Cambridge, ci restituisce una visione a
posteriori del rapporto redatto nel 1971 da Lord Victor Rothschild sulla
organizzazione e gestione del settore Ricerca e Sviluppo da parte del governo
statunitense. La proposta – ardita ma accolta – riguardava l’opportunità di
trasformare il Governo in un ‘cliente/appaltatore’ e il trasferimento dei fondi
da destinarsi alla scienza applicata, dai Consigli di ricerca ai dipartimenti
governativi. Il governo accoglie le proposte contenute nel rapporto già nel
1972 e le implementa nel successivo biennio. Un framework che è ancora alla
base di importanti e controversi rapporti con il settore scientifico e che,
nella visione di Parker, influenzano negativamente l’accesso del Governo a
ricercatori e consulenti indipendenti. Una realtà cui il Prof. Parker ha assistito
sia in qualità di ricercatore che di funzionario Defra. Tra gli anni 70 e 80,
spiega, diventa chiaro che la sovrapproduzione agricola era diventata un
problema e iniziano ad emergere nuovi obiettivi[31]. Negli
stessi anni è anche Rockefeller a proporre un simile programma relativamente
alle politiche orientate alle relazioni internazionali. E’ il 1977 quando la
Fondazione Rockefeller propone tre aree di intervento: energia mondiale, cibo e
agricoltura mondiale e risoluzione di conflitti e sicurezza regionali partendo
da un preambolo significativo: mancano istituzioni capaci di anticipare e
risolvere i più importanti conflitti economici e politici in un momento storico
di rapidi cambiamenti. Un elemento su cui il Rapporto si sofferma è, ancora una
volta, la produzione e distribuzione alimentare, capace, secondo le previsioni,
di aggravare la incipiente crisi politica. Nella visione di Rockefeller, però,
la questione riguardava la riduzione (non l’eccesso, come pochi anni prima
analizzava Rothschild) delle derrate alimentari. Un trend che si immaginava
dovesse proseguire in negativo a causa dei cambiamenti climatici, una questione
di vita o di morte per migliaia di persone. Non è scopo di questo studio
analizzare la contraddizione tra le due opposte visioni quanto, invece,
evidenziare che questa seconda analisi costituisce il motore che condurrà alla
ristrutturazione delle economie e delle relazioni internazionali economiche. Il
magnate offriva per questo assistenza e capacità di produrre elementi di
analisi di portata transnazionale e capaci di valorizzare necessità e
aspirazioni del pubblico/privato in virtù del ruolo privilegiato che la
Fondazione occupava nei contesti più disparati. A fronte di una possibile
escalation di violenze, per ridurre il rischio di conflitti armati su scala
globale, Rockefeller suggerisce il coinvolgimento di organizzazioni, organismi
accademici, che potessero riflettere interessi
e opinioni differenti inerenti i problemi contemporanei. Fondamentale, secondo
questo rapporto, uscire dalla ristretta visione governativa cui è imposto di
ragionare nel rispetto dei limiti giurisdizionali dei territori nazionali. E
questa opera di mediazione poteva essere svolta efficacemente solo da un’entità
privata con la storia e le relazioni vantate dalla Fondazione Rockefeller,
appunto.
Il
carattere improprio di mediazioni e relazioni di questo tipo era, però già
stato rilevato alcuni decenni prima, all’alba del secondo conflitto mondiale. Durante
un discorso tenuto il 31 ottobre 1936 per la campagna presidenziale presso il
Madison Square Garden, Franklin Delano Roosvelt, 32mo presidente degli Stati
Uniti e autore del New Deal, punta
l’indice contro ‘amici troppo zelanti’ e dice: “(…) Abbiamo dovuto lottare con
i vecchi nemici della pace: monopolio commerciale e finanziario, speculazione,
attività bancarie sconsiderate, antagonismo di classe, campanilismo, profitto
di guerra. Avevano cominciato a considerare il Governo degli Stati Uniti come
una mera appendice dei loro affari. Ora sappiamo che il governo del denaro
organizzato è pericoloso tanto quanto il governo delle folle organizzate. (…)
Oggi il popolo americano sa che esiste un solo ingresso alla Casa Bianca: dalla
porta principale”.
Ma la
realtà odierna ci restituisce l’immagine di una breccia in quella porta. Il
tema delle tecniche di modificazione del clima a scopo militare offrono uno
spaccato esemplare sulle commistioni tra settori militari dello Stato e imprese
transnazionali private che operano nel campo finanziario.
Secondo
i più attenti osservatori, è un modo per ‘coprire le tracce’: gestire e
controllare quello che arriva al pubblico riguardo alle previsioni climatiche,
è un modo per coprire le attività di modificazione del clima attraverso le
ENMOD, Environmental Modification Techniques, sviluppate in seno al programma
HAARP, High Frequency Active Auroral Research Program, un progetto militare di
difesa per la guerra elettromagnetica e il controllo della ionosfera, la
cosiddetta ‘Full Spectrum Dominance’, che dovrebbe essere raggiunta entro il
2020. Non sono in pochi a sospettare che HAARP possa anche avere la capacità di
controllare il clima e provocare varie catastrofi naturali attraverso le onde
prodotte da antenne capaci di emanare onde a banda bassa (da 2,8 a 7 MgHz) e
banda alta (da 7 a 10 MgHz). Secondo gli esperti, è possibile, in questo modo,
avviare una corrente naturale di elettricità che va da 100mila a 1milione di MW
e utilizzando il vento solare, può essere possibile danneggiare satelliti e
installazioni missilistiche avversarie. Ma le stesse tecnologie possono servire
anche per provocare terremoti, siccità, uragani, inondazioni e altri disastri,
indirizzando il raggio verso il nucleo della Terra, con conseguente
modificazione del magnetismo terrestre, ma anche indirizzandolo verso la
ionosfera.
SAG,
Stratospheric Aerosol Geoengineering e SRM, Solar Radiation Management, sono
sistemi per il controllo degli aerosol stratosferici e delle radiazioni solari
e necessitano di una sofisticata rete di strutture e programmi.
Nell’ambito
della Geoingegneria, ha una funzione leader la Raytheon Company, specialista
nel settore della difesa, civile e delle soluzioni per la cybersecurity, terzo
produttore mondiale di armi e partner di HAARP. Fondata nel 1922, ha sede a
Waltham nel Massachussets.
Il 9
giugno 2019, Raytheon e United Technologies hanno stretto un accordo
riguardante il settore aerospaziale, della R&D e della difesa. Il ritorno
atteso in termini di capitale si aggira tra i 18 e i 20 miliardi di dollari
entro i 36 mesi successivi al completamento del merger[32].
L’obiettivo
è entrare in due business che verranno chiamati Intelligence, Space &
Airborne Systems e Integrated Defense & Missile Systems.
All’appello
della campagna acquisti per gli advisor hanno risposto Citigroup Global Market
Inc. nelle vesti di advisor finanziario per Raytheon, Shearman&Sterling LLP
per il settore legale, Morgan Stanley & Co. LLC, Evercore e Goldman Sachs
& Co. LLC sono, invece, gli advisor finanziari per United Technologies che
godrà anche del supporto tecnico legale di Wachtell, Lipton, Rosen&Katz[33].
Obiettivi
dichiarati delle tecnologie missilistiche e satellitari, di intercettori e
sistemi di comando e controllo a distanza, di radar, riguardano i temi della
sicurezza anche per gli alleati in modo da rendere il mondo un posto più
sicuro. Il tutto, in cooperazione con il Giappone allo scopo di migliorare
l’efficacia dei missili balistici e di altri congegni pensati per la difesa e
le operazioni di intelligence. In Europa, Raytheon è stanziata nel Regno Unito,
in Germania e in Polonia. Ma vanta installazioni anche in Arabia Saudita,
Canada, Australia. Si tratta, quindi di una corporazione indirizzata alle più
sofisticate e terribili tecnologie orientate alla difesa e ai sistemi di
intelligence ed esegue anche tutti i modelli di ‘previsione’ meteo per il
National Weather Service e il NOAA, National Oceanic and Atmospheric
Administration, un comitato di ricerca e modificazione delle condizioni
climatiche, ed ha venduto le proprie funzioni di segnalazione meteo a Raytheon.
Questa, gestisce le funzioni di NOAA con il nome di Advanced Weather
Information Processing System. Tutti gruppi di ricerca che hanno sviluppato
sistemi di ‘mitigazione del riscaldamento globale’ attraverso l’uso di alcune
sostanze chimiche e metalliche che vengono disperse in ambiente con l’ausilio
di speciali veicoli capaci di volare in autonomia per 72 ore, senza mai atterrare
o doversi rifornire di carburante, con un carico di oltre 20mila libbre e
prodotti da General Dynamics Robotics. In questo gruppo, Lockheed Martin[34],
un’impresa statunitense attiva nei settori dell’ingegneria aerospaziale e della
difesa, collabora con la FAA, Federal Aviation Administration[35].
In ogni
caso, si tratta di compagnie in grado di modificare le condizioni
meteorologiche, per cui è possibile affermare che le ‘previsioni’ del meteo
riescano ad avere, ormai, poco di incognito e molto di programmato. Evidente,
in questa ricostruzione, il conflitto di interessi, anche perché chi fa le
previsioni meteo è anche in grado di modificare le condizioni del tempo e di
comunicarle.
Nel
quadro che si compone, compare anche DARPA. Defence Advanced Research Program
Association, un programma di ricerca scientifica orientato alla difesa. DARPA
in questi anni ha concentrato le attività sulla guerra biologica su terra,
acque e città usufruendo dell’appoggio di appaltatori operanti nel campo della
difesa come BAE Systems, proprietario della struttura HAARP e Raytheon,
proprietario del brevetto HAARP, ma anche della Marina Militare,
dell’Aeronautica Militare e della NATO, che hanno svolto test aerei disperdendo
tossine nocive nell’aria tentando poi di eradicarle attraverso l’uso di
sostanze chimiche o armi a radiazione a microonde montate sui jet. A questo si
aggiunga che i software e gli hardware di Lockheed, Martin e Boeing si sono
unite in un contratto B2B[36]
con BAE e Raytheon sono ospitati da Microsoft (Bill Gates), in modo che il loro
mercato nel campo della difesa possa essere gestito in rete in modo coerente e
wireless, senza che i programmi in atto siano mai interrotti dalla distanza,
dal tempo o da situazioni in essere.
Che la
grafica sugli eventi climatici futuri venga gestita da chi controlla gli eventi
meteorologici ha una funzione sociale e psicologica fondamentale in quanto se
la gente comune vede graficamente delle anticipazioni su quanto,
effettivamente, si verificherà il giorno dopo o nei giorni successivi, questo
renderà più accettabile il fenomeno meteo, soprattutto se ne viene
plausibilmente spiegato il motivo. Per quanto straordinario sia l’evento meteo,
la gente tenderà ad accettarlo.
E’ il
caso dei nevicamenti a temperature molto al di sopra di quelle che le leggi
della fisica ci hanno sempre spiegato. Dunque, o sono cambiate le leggi della
fisica, o qualcuno ha trovato il modo di far nevicare anche ad alte
temperature. In effetti la NASA ha brevettato una scoperta di due scienziati
cinesi risalente agli anni 70 con il titolo di Ice Nucleation For Weather
Modification[37].
La tecnica di nucleazione artificiale del ghiaccio, consente di creare tempeste
di neve artificiale. Il risultato è quella che viene definita ‘neve bagnata
pesante’[38].
Questi eventi di raffreddamento dell’aria, si ottengono attraverso l’uso di
sostanze chimiche[39]
irrorate in atmosfera e quindi possono avvenire anche in assenza di scontri di
fronti di venti gelidi o in assenza di montagne.
Ma è
praticamente impossibile riconoscere o provare il dolo rispetto ai danni subiti
dalle popolazioni. Dopo decenni di negazione netta sull’esistenza di un nesso
di causalità tra lo sfruttamento del territorio, la produzione industriale
pesante, il ciclo della raccolta e della lavorazione del petrolio e la
sofferenza di ambienti naturali e clima, oggi, nessuno nega più l’esistenza dei
mutamenti in atto a fronte di un’escalation di eventi meteo senza precedenti:
dallo scioglimento dei ghiacciai agli incendi furiosi, dalle raffiche di vento
capaci di spezzare foreste di alberi robustissimi come fossero stecchini alle
nevicate estive, tutto viene giustificato attraverso la, ormai sdoganata, lente
dei cambiamenti climatici.
Attraverso
questa lente, osserviamo un sistema la cui esistenza è giustificata da
necessarie e inevitabili attività realizzate allo scopo di mantenere la pace
nel mondo e combattere i cambiamenti climatici o difendere le coltivazioni
dagli improvvisi mutamenti genetici di funghi e batteri sempre più aggressivi
ai danni delle produzioni agricole. Si verifica, finalmente, quanto progettato
nel secolo scorso e riportato al principio di questo studio: a fronte dei
disastri naturali in atto, la modificazione artificiale del clima diventa una
tecnologia desiderabile.
La guerra globale è già iniziata ed ha assunto nuove
modalità, afferma il Generale Fabio Mini che prevede: “(…) le nuove guerre
saranno identitarie, per le risorse, privatizzate negli scopi e nella condotta,
e asimmetriche. (…)Dovremo affrontare le guerre e le crisi di sistema al buio,
senza avere una risposta alle domande più semplici della guerra: siamo stati
attaccati? Da chi? Quando è iniziato? Che danni abbiamo subito? L’attacco è
finito? Come recuperiamo? Come rispondiamo?”[40].
Lecito
chiedersi fin a che punto siamo al ‘cigno nero’.
[3] Ian Shaw, ‘Predator Empire: Drone Warfare and Full Spectrum Dominance’, 2016, Ed. University of Minnesota Pr
[4] Col. Tamzy J.House, Lt Col James B.Near,
Jr, LTC William B. Shields (USA), Maj Ronald J. Celentano, Maj David M.
Husband, Maj Ann E. Mercer, Maj James E. Pugh, ‘Weather as a force multiplier:
Owning the Weather in 2025’, August 1996, Air Force 2025
[5] Steve Fuller, ‘The Military-Industrial
Route to Interdisciplinarity’, in: https://www.academia.edu/33847499/The_Military_Industrial_Route_to_Interdisciplinarity
[6] Steve Fuller, ‘The Military-Industrial
Route to Interdisciplinarity’, in:
https://www.academia.edu/33847499/The_Military_Industrial_Route_to_Interdisciplinarity
[7]https://www.lockheedmartin.com/en-us/capabilities/directed-energy/laser-weapon-systems.html?fbclid=IwAR2C5kmNpZv74KVcnf1u3-kmcoFR7FGfNxtRfKOr85klu5Kn_NrWV38BGNs
[8] Col. Tamzy J.House, Lt Col James B.Near,
Jr, LTC William B. Shields (USA), Maj Ronald J. Celentano, Maj David M.
Husband, Maj Ann E. Mercer, Maj James E. Pugh, ‘Weather as a force multiplier:
Owning the Weather in 2025’, August 1996, Air Force 2025
[9] La ionosfera è parte dell’atmosfera
terrestre e inizia ad un’altitudine di
circa 30 miglia estendendosi per oltre 1200 miglia. Questa regione si
caratterizza da strati di particelle libere che si caricano elettricamente e
trasmettono, riflettono onde radio consentendo a queste onde di essere
trasmesse a grandi distanze intorno alla Terra. L’interazione tra la ionosfera
e la radiazione elettromagnetica dipende da proprietà dello strato ionosferico,
la geometria delle trasmissioni e la
frequenza delle radiazioni.
[10] Baran, Á., Lerch, S., El Ayari, M. et al. Machine
learning for total cloud cover prediction. Neural Comput & Applic (2020).
https://doi.org/10.1007/s00521-020-05139-4
[11] Trevor Nace, “China is launching
weather-control machines across an area the size of Alaska”, 10 maggio
2018,
https://www.forbes.com/sites/trevornace/2018/05/10/china-is-launching-a-massive-weather-control-machine-the-size-of-alaska/
[12] Nolan Peterson, ‘Super soldiers, weather
control, and artificial intelligence – China’s craziest technological advances
in 2020’, 11 dicembre 2020, https://coffeeordie.com/china-technology/
[13] Nolan Peterson, ‘Pentagon taps Elon
Musk’s spacex to build satellites to track hypersonic weapons’, 6 ottobre 2020,
https://coffeeordie.com/spacex-satellites/
[14] World Weather Research Program (WWRP) https://community.wmo.int/activity-areas/wwrp. Il Secretariat Team è composto da
Wenchao Cao, con un background in Scienze della terra presso l’Università di
Sydney in Australia e in Geoscienze presso la China University of Geosciences
di Wuhan, da Nenette Lomarda, presentatrice meteo per la TV di stato filippina,
ha studi in Meteorologia e Oceanografia presso il Naval Institute e il
Philippine Met Service (Pegasa) e da Estelle de Coning, sudafricana, ha
lavorato presso il South African Weather Service.
[15]
https://unitracker.aspi.org.au/universities/china-university-of-geosciences-wuhan/
[16] Recentemente la China University of
Geoscience (Wuhan) è stata coinvolta in questioni riguardanti i nuovi requisiti
che gli articoli riguardanti il Coronavirus Sars-Cov-2 devono avere prima di
ottenere il placet del governo e del Ministero della Scienza e della Tecnologia
(MOST). In: Stephanie Kirchgaessner, Emma Graham-Harrison, Lily Kuo, ‘China
clamping down on coronavirus research, delelted pages suggest’, 11 aprile 2020,
https://www.theguardian.com/world/2020/apr/11/china-clamping-down-on-coronavirus-research-deleted-pages-suggest. La China University of Geosciences ha
collaborazioni internazionali nel campo delle scienze computazionali applicate
alle scienze geologiche; dalla saudita Aramco al MIT, dall’UC Berkeley
all’università di Toronto, la Scienza opera al di sopra della prudenza
suggerita dalla Geografia politica : http://www.keaipublishing.com/en/journals/artificial-intelligence-in-geosciences/editorial-board/
[17]
https://www.theguardian.com/world/2020/dec/03/china-vows-to-boost-weather-modification-capabilities
[18]
https://www.businessinsider.com/china-expanding-weather-modification-program-artificial-rain-snow-2025-2020-12?IR=T
[23] Le città statunitensi da cui si rilevano
le medie delle temperature sono quelle elencate nell’immagine mentre Londra ed
Amsterdam sono le città europee. Fonte: https://www.danielstrading.com/2018/03/01/hedging-risk-financial-risk-weather-derivatives
[24] https://www.forbes.com/sites/bruceupbin/2013/10/02/monsanto-buys-climate-corp-for-930-million/#7f16f3a5177a
[25] John Roach, ‘Insuring against extreme
weather’, 21 maggio 2011 in:
https://web.archive.org/web/20111015143413/http://futureoftech.msnbc.msn.com/_news/2011/10/13/8306533-insuring-against-extreme-weather
[27]
https://www.weathercentral.com/weather/us/index.html
[29] Andrew Edgecliffe-Kohnson, Financial
Times, ‘EL Rothschild buys stake in Weather Central’, 1 febbraio 2011, in: https://www.ft.com/content/67ee5828-2d8d-11e0-8f53-00144feab49a
[30]
https://www.ft.com/content/67ee5828-2d8d-11e0-8f53-00144feab49a
[31] Miles Parker, ‘The Rothschild report
(1971) and the purpose of government-funded R&D – a personal account’, 2
agosto 2016, Palmgrave Communications – Humanities-Social Sciences-Business, DOI:
10.1057/palcomms.2016.53, palgrave-journals.com/palcomms
[36] Business to Business, si tratta di
contratti tra imprese
[38] Fukuta, Paik, “A Supersonoc Expansion
Method of Ice Nuclei Generation for Weather Modification”, Journal of Applied
Technologies, Denver Reasearch Institure, 18 febbraio 1976, in:https://www.geoengineeringwatch.org/documents/artificial-snow-creation-method.pdf
[39] Secondo il Prof, Zhao Nan, ingegnere
pechinese, il cloruro che viene utilizzato insieme ad altre sostanze per
provocare eventi atmosferici di questo tipo, non reca disturbo solo ai voli o
al commercio ma anche agli edifici. In Cina si sono verificati vari esperimenti
di questo tipo. In una nevicata
artificiale occorsa il 10 novembre 2009, si calcola che siano state disperse in
aria 5500T di cloruro e il cloruro è erosivo, dunque potrebbe indebolire le
anime degli edifici. Inoltre nel 2005 un agente chimico usato per sciogliere la
neve ha ucciso oltre 10mila alberi a pechino e 200mila metriQ di prati.
Liberare la città dalla neve ha coinvolto 15mila lavoratori e alcune strade di
collegamento tra città sono state chiuse.
In: https://www.news.com.au/technology/chinese-scientists-create-second-artificial-snowstorm-in-beijing/news-story/9287187638172f4b566215bfdc661340#ixzz2B3oFtI2K
[40] Fabio Mini, ‘La
guerra spiegata a…’. pg 131, Ed Einaudi, 2013








